Storia
1924: L’inizio dell’opera

Per iniziativa dell’Associazione Pio Ricovero Pro Vecchi e Invalidi Gordola e Valle Verzasca viene realizzata la Casa di Riposo Solarium: la struttura nasce per rispondere ai bisogni delle famiglie che da sole non riuscivano a far fronte alle cure di anziani, malati e altre persone bisognose di assistenza.
Fin dagli inizi la Casa ha messo sempre al centro il residente, come dimostrano le parole del fondatore Don Giovanni Guggia all’approvazione degli statuti dell’Associazione: “la casa non è di proprietà dell’Associazione, né del comitato, ma è del popolo della regione e soprattutto degli anziani che vi sono ospitati.”
1934 - 1936: La nuova ala ovest

Frutto di una necessità che aveva iniziato ad avvertirsi negli anni precedenti, con una struttura che non riusciva più ad accogliere le innumerevoli domande di ammissione di chi sempre aveva apprezzato l’assistenza familiare ed i servizi offerti agli ospiti della casa, si realizza in questo periodo l’ampliamento della struttura con la costruzione della nuova ala verso ovest.
1962: la sopraelevazione del corpo originario

Per questioni logistiche ed il continuo aumento di richieste, si procede ad un nuovo intervento di ampliamento con la ristrutturazione e la sopraelevazione del corpo originario costruito nel 1924.
1974: la costruzione di altri 4 piani

La Casa di Riposo Solarium costruisce un nuovo corpo, espandendosi sul fronte ovest della proprietà e con la realizzazione di 4 piani fuori terra.
Dal 2000: verso la Casa di oggi

Negli anni 2000 si procede alla ristrutturazione e all’ampliamento delle camere attraverso la rimozione dei balconi, intervento che ha permesso di inserire bagni e docce in ogni stanza.
Tra il 2017 e il 2019, Solarium cresce nel numero totale di camere grazie alla completa rimozione dell’ala ovest costruita negli anni ‘80 e all’estensione dell’edificio principale.
La Casa di oggi conta 96 posti letto e, con lo stesso spirito e con la stessa fiducia, continua a lavorare per offrire il miglior servizio di cure possibile ai residenti presenti in struttura.
Gli ultimi anni sono caratterizzati da progetti, volti a rendere l’Istituto non solo una residenza di cura, ma anche un luogo d’incontro dove costruire una comunità forte tra i residenti ed il resto della popolazione: nel 2020 è inaugurato il micronido e l’auspicio per il futuro è di continuare a proporre attività che avvicinano la regione e la Casa.